Ci risiamo...
Mi sono sempre chiesto per quale motivo il Corriere della Sera continui a stipendiare il "tuttologo" Aldo Grasso che, dalle colonne del Corriere della Sera e dalla versione on-line del quotidiano milanese, recensisce in maniera abulica e scontata le diverse trasmissioni del palinsesto televisivo nazionale.
Sotto la lente dell' "attento" Aldo è finito "BOSS IN INCOGNITO" format di discreto successo negli States ma che non riesce a decollare nel Bel Paese.
Grasso si sofferma, a ragione ci mancherebbe altro, su come il programma si sviluppi su trame e dialoghi troppo recitati arrivando alla conclusione che, come nel caso della prima puntata, lo show si trasformi in un mero spot pubblicitario per una nota catena di hotel ( SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA!!!
Caro Grasso, grazie per avercelo fatto notare. Se non era per te nessuno se ne sarebbe accorto come nessuno si sarebbe accorto che, nella puntata successiva, lo spot era a favore della CEREALITALIA, il cui direttore generale era il "Boss in incognito" del giorno.
Caro Grasso, forse sarebbe ora di occuparsi de veri "spot" di carattere politico-economico, sia televisivi che su carta stampata, degni della migliore propaganda orweliana e che trova anche nel suo corriere ampio spazio...
Ah, ecco capito perché il corriere la paga... il cerchio si chiude, lo spot e' servito.

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